Rouge et Bonbon

Rouge et Bonbon

martedì 23 ottobre 2012

Desiderio del giorno #2

Questo è il momento della giornata che preferisco.
Il buio che si fa capolino tra le lancette delle 6 di pomeriggio,
Il pigiama a pois che mi aspetta accanto al cuscino voglioso di essere indossato, e io che mi ci infilo subito dentro dopo aver lasciato disordinatamente sulla sedia jeans e pull,
Il mio pc,
Il divano,
Il mio bicchiere verde riempito con qualche bevanda da scegliere al momento e da tenere tra tutte e due le mani mentre penso che ho voglia di scrivere sul  mio blog.
E poi c'è il desiderio del giorno.
Quest'atmosfera silenziosa e semi notturna che non emana altro che tranquillità.
Oggi desidero questo.
La tranquillità di un bagno con la schiuma che esce fuori dalla vasca e oli profumati;
La tranquillità di mettersi ai fornelli e preparare la tipica cena da single che ci fa sentire piccole cuoche importanti:
La tranquillità di spennellare smalto verde bottiglia sulla dita solo per vedere quanto sono lucide le unghie alla luce;
La tranquillità dei telefilm in mezzo alla settimana;
La tranquillità di una sera dove la luna è una sfera bianca e noi rimaniamo sul letto a guardare fuori con mente e occhi carichi d'immaginazione;
La tranquillità di pensare a tutte quelle cose che ancora non siamo riuscite a fare e che mettiamo in coda nei nostri memo;
La tranquillità del silenzio, dei piedi nudi sul pavimento, del profumo di candele alla vaniglia;
La tranquillità di una casa accogliente e colorata;
La tranquillità come una torta al cioccolato.. un lusso che non sempre ci viene concesso.
Restando a gambe incrociate tra lo yoga e la pigrizia..
Keep calm and have a good night!
XOXO
Tess.

venerdì 12 ottobre 2012

Il baroccoroccocò.

Sono entrata da Zara in un classico pomeriggio di Ottobre e per un attimo ho pensato di tornare indietro, indossare una parrucca bianca alta due metri con tanto di ombrellino abbinato e un paio di scarpe Luigi XIV per poi rifare capolino nel negozio.
Tessuti broccati, stampe barocche, sfarzo, opulenza ed eccesso.
Ci aspetta tutto questo dopo che abbiamo attraversato le porte della moda invernale.
Pantaloni a sigaretta con arabeschi. Camice e bluse bordeaux, senape, smeraldo, con grosse pietre ad abbellire il tutto. Stringate e mocassini ricchi di rifinuture e particolari.
Come a fare un salto nel passato, un pò più in là degli anni '50, nella bella Francia bon ton, per rubare un paio di abiti dall'armadio di Marie Antoinette e qualche trucco e poi ritornare a la maison carichi di meraviglie.
Meraviglie che noi del futuro sappiamo come utilizzare bene per fondere presente e passato.
I modaioli si sa che sono tutti un pò nostalgici ma la creatività non manca per far trasgredire anche la regina de la France con del trucco nero e delle borchie sulla gonna.
I cari Domenico Dolce e Stefano Gabbana saprebbero bene come fare con l'aiuto della simpatica Anna dello Russo specializzata in occhiali cyberg-barocco.
Il mio armadio mi ha lasciato un post it con scritto che urge un pantalone con stampa seicentesca in pendant con un top svolazzante un pò bambola, un pò regina.
Mi sa che mi conviene ritornare da zara.
...ah, dimenticavo!
La parrucca!!
XOXO
Tess.

venerdì 5 ottobre 2012

Fashion Story.

C'erano parecchi fili neri, lunghi, sparsi qua e là; sembravano incrociarsi tra di loro come a formare una perfetta scacchiera. Poi c'erano dei piccoli cuscini, morbidi, quadrangolari. E io saltavo da un cuscinetto ad un altro giocando a campana. Sembrava di essere sopra una nuvola, ma una nuvola è bianca, quì sembrava essere tutto nero. Ad un certo punto inciampai in un semicerchio color oro, somigliante ad un ferro di cavallo, una C precisamente, ed accanto ce n'era un altro; due semicerchi incastrati fra loro.
Decisi di sedermi sopra; era tutto il giorno che vagavo in quella valle bruna e scura e un bel panino non mi avrebbe fatto male.
Riprese le energie ricominciai ad esplorare "il continente nero". Fui capace di girarlo in lungo e in largo e capii che era un posto non molto grande, rettangolare e con una collinetta nei dintorni delle due C.
Sebbene mi sentivo un pò confusa, nell'aria c'era un chè di piacevole. Si respirava profumo di lavanda. Ero a mio agio e con un sorriso sulle labbra mi sentivo come se quel posto l'avessi già conosciuto alla perfezione, ma non l'avevo mai visto così da vicino e minuziosamente.
Poi il nero finì, scesi il gradino e mi ritrovai a camminare su una superficie di legno d'acero, ma ben presto anche questa finì, delimitata da un enorme serpente dorato e nero, che quasi mi circondava tutt'attorno.
Un attimo di panico, mi avvicinai lentamente e potei vedere che la testa del serpente era solo un anello oblungo e scintillante.
Ormai sapevo che quel posto non poteva farmi più paura, era mio, era bello ed era ciò che avevo sempre desiderato.
Fu in questo momento che la sveglia suonò e io con i capelli arrufati vidi la mia Chanel 2.55 poggiata sulla scrivania, dove l'avevo lasciata la sera prima, con la catena semi penzolante.
Sorrisi e ripensai al mio sogno.
La mia Chanel è con me in ogni momento, perchè io non posso fare a meno del mio pezzetto di paradiso.
XOXO
Tess.

mercoledì 3 ottobre 2012

HOPE.

Io ci metto un pizzico di speranza in tutto quello che faccio.
Me la porto dietro perchè è il mio portafortuna.
Ci sono quei momenti in cui la speranza è l'unica a farci compagnia, ci aggrappiamo ad essa, la stritoliamo come fosse la mano di un'amica, l'abbracciamo a mò di peluche e aspettiamo che faccia effetto, con gli occhi chiusi per non perdere la concentrazione, se no poi il desiderio non si avvera.
La speranza come una rondine che vola alto e ci fa rinascere.
La speranza come un'ancora che si getta in mare e resta lì ferma e ci stabilizza.
La speranza come una piuma, leggera, ti sfiora che non te ne accorgi ma lascia la sua traccia.
La speranza come una parola che rimbomba, una parola che senti tua, una parola che vorresti sempre portare con te.
Di speranza ce ne vuole per sognare, di speranza ce ne vuole per sopravvivere, di speranza si vive.
Quando tutte le preghiere diventano vane, si sa che l'ultima cosa è sperare.
La speranza è sempre l'ultima a morire.
E io di speranza fino alla fine non posso farne a meno.
XOXO
Tess.





lunedì 1 ottobre 2012

Moustache!

Sarà anche che queste maglie si vedono in giro a ragazzi e ragazze da chissà quanto tempo ma io ora me ne sono innamorata.
A volte ho bisogno di un pizzico di tempo in più per rimanere folgorata da un nuovo trend.
I BAFFI. LE MOUSTACHE.
Si è sempre saputo che (e i detti delle nonne non sbagliano mai) "donna baffuta sempre piaciuta" e io ora questi baffi li metto dappertutto.
I baffi sulle maglie, i baffi sotto al naso, i baffi tatuati sul dito, i baffi sulla tazza del latte.
La semplicità di un baio di baffi, di baffi all'inglese un pò arricciati, un pò ironici, un pò maliziosi.
E questi baffi che spuntano dappertutto come papaveri, bianchi e neri macchiati di latte e panna, che nascondono le labbra.
Un simbolo senza nessun significato profondo, un simbolo per ridere di sè, un simbolo che ti diverte e ti piace e che poi lo disegni scarabocchiando sul foglio come fanno i bimbi con i colori a cera.
Tazze, collane, orecchini, anelli, t-shirt!
Tutto segue la moda dei baffi. E anche io ci sono rimasta secca.
Let's wear moustache together!
XOXO
Tess.